Biografia

“Lascio agli elementi naturali, in particolare alle terre d’argilla, alla cenere del legno e al fuoco, il magico processo di trasformazione. La scelta di vivere e lavorare a Gabbiano è in coerenza con il mio stile artistico e riflette la passione per l’essenzialità e per l’ordine casuale della natura”. 

Robert Cross

Le prime influenze

Sono cresciuto a Rochester nel Kent, ho bei ricordi della mia infanzia. Come bambini degli anni ’60 e ’70 siamo stati fortunati perché potevamo giocare in strada: calcio, tennis, frisbee, yo-yo, palline rimbalzanti super elastiche ecc. Tra i tanti con piacere vorrei ricordare il mio amico fraterno Steve Rose, ora bravissimo musicista jazz e compositore… 
La strada era in discesa e tutto rotolava giù, quando non c’erano più palle da tennis o palle rimbalzanti, usavamo bastoni e racchette da tennis per abbattere le gigantesche ortiche pungenti che crescevano in modo rigoglioso, quindi almeno una volta alla settimana tra la primavera e l’estate prendevamo la nostra dose di punture di ortica per recuperare i nostri tesori e poi si cercavano le foglie di bardana da sfregare sulle nostre mani, braccia e gambe doloranti. Andavamo in sella alle nostre biciclette nei sobborghi di Rochester, nei parchi Priestfields della scuola di Rochester e Kings. Mia madre ci portava fuori per lunghe passeggiate in campagna, penso di aver ereditato da lei il mio amore per la bicicletta e per la campagna. Inoltre mia madre aveva anche la passione per la ceramica, ha frequentato alcuni corsi serali di ceramica e uno dei suoi insegnanti era Colin Pearson che ha insegnato al Medway College of Art Chatham.

Il mio amore per lo Studio Pottery e l’influenza di Leach è iniziato inconsapevolmente in questo momento, dato che a casa avevamo una bella collezione di ceramica . Alcune ceramiche venivano usate quotidianamente e altre nelle occasioni speciali, consistevano in tazze, piattini, piatti, ciotole, teiere, brocche, calici da vino ecc. Provenivano dal Aylesford pottery che è situata in un priorato nella contea di Kent che dista circa 10 miglia da Maidstone. Più tardi ho scoperto che questo laboratorio è stato allestito dal vasaio locale Colin Pearson con l’aiuto di David Leach, che era il figlio maggiore di Bernard Leach.

La domenica, circa una volta al mese, andavo con i miei genitori a visitare il priorato di Aylesford (The Friars). Mia mamma si incontrava con le sue amiche italiane che venivano da Londra. Andavano tutti a messa e poi passavano tutto il pomeriggio chiacchierando in italiano nelle sale da tè.  Io scappavo al laboratorio  ceramica per vedere fare I vasi. Sono rimasto incantato nel vedere questi vasi dalla forma meravigliosa apparire sotto le mani esperte di Antonio ed Emanuel, i ceramisti portoghesi che erano stati scelti da Pearson e Leach per la maggior parte della produzione in ceramica. Alcune domeniche sono stato fortunato anche nel vedere e nell’ascoltare le cotture del forno, che fumava e ruggiva.

Entrambi i miei genitori amavano le arti, le opere artigianali di qualità e i mobili antichi. Abbiamo avuto una bella collezione a casa nostra. Mio padre era architetto e capomastro e insieme a suo fratello Jim aveva una piccola impresa di costruzioni di famiglia. Mio padre Robert (“Bob”, per la famiglia e gli amici) ha progettato e costruito la nostra casa e praticamente ha fatto tutto da solo. Era un genio con le sue mani e facevo di tutto, (la posa in mattoni, l’allestimento e la costruzione del tetto, l’impianto idraulico, elettrico e persino costruito le porte e le finestre).

Anche se non ha mai fatto il ceramista, un giorno dopo circa un paio d’anni che avevamo visitato la ceramica di Aylesford, ha chiesto ad Antonio se poteva provare. Mio padre era un grande osservatore e dopo tante volte in cui ha osservato, molto concentrato  e in grande silenzio, che era un bel pregio di mio padre, si è messo a fare una teiera. Con grande sorpresa da parte di Antonio e con mia grande gioia è riuscito molto bene. L’unico pezzo di ceramica che abbia mai realizzato è stato alla fine assemblato e cotto con un bel smalto temoku nero lucido scuro e marrone ruggine, quel pezzo è ancora nella mia collezione di ceramiche pregiate, è firmato R. Cross e datato 1963. Io avevo solo 3 anni, ma ricordo bene quel giorno in cui mio padre realizzò il suo primo e unico pezzo di ceramica, un vero genio!

Penso che mio padre abbia avuto una grande influenza su di me insegnandomi molte abilità tecniche di cui si ha bisogno in generale nella vita e in specifico come studio potter.

Anche mio nonno materno, Nino Fontana fu benedetto con mani abili e una mente raffinata, essendo un agricoltore e un fabbro. Poi in seguito nella vita, ha fatto pittura, il tornitore e lo scultore di legno. Ha anche fatto delle ceramiche quando ci ha fatto visita in Inghilterra e lo abbiamo portato al pottery di Aylesford.

Curriculum

Il bisogno di esprimere la mia creatività, mi ha portato a partecipare a vari corsi e workshop di ceramica, in Maremma (Toscana), a Torino e a Venezia, con il mastro vasaio Andrea Sola. Negli anni successivi, ho migliorato la mia tecnica e la conoscenza di questa arte eletta, partecipando a vari workshop in Toscana con vasai di fama internazionale: Ruthanna Tudball, Sebastian Blackey (Inghilterra), Takeshi Yasuda (Giappone), Ian Currie (Australia), Giovanni Cimatti (Italia).
Frequentando regolarmente l’International Potters Festival di Aberystwyth (Galles), ho appreso molte tecniche seguendo dimostrazioni, lezioni e workshop di lavoro tenuti da importanti vasai nel corso degli anni.

Nell’edizione del 1197 ho aiutato nella costruzione di un forno a legna disegnato da Paul Stubbs per Micki Schloessingk. Questo ha portato alla costruzione, nel 1999, del mio forno a legna basato su un disegno di Fred Olsen, modificato da Joe Finch.

I miei vasi torniti sono perlopiù oggetti di uso quotidiano, teiere, tazze, piatti, ciotole, infusori di erbe e lampade per aromaterapia; ma anche grandi pezzi unici.

La mia scelta del fuoco di legna deriva in parte da questa esperienza devennale nelle coltivazioni organiche e nella gestione dei boschi,  ma principalmente dall’amore dall’amore dell’unicità della calda superficie scottata e non lucida delle ceramiche cotte a legna.

La mia scelta di vivere e lavorare a Gabbiano, dove i miei nonni e mia madre vissero, è dettata dalla tranquillità del luogo, dalla campagna incontaminata e dalla meravigliosa vista della valle del Po e delle Alpi nelle giornate serene.

 

Indirizzo

Via Gabbiano 77
43035 Noceto (Parma)

Contattaci

(+39) 3403891874